My soul is painted like the wings of butterflies...

My soul is painted like the wings of butterflies...
‎"Il minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo..."

Ci sono due modi di vivere la tua vita.

Una e' pensare che niente e' un miracolo.

L'altra e' pensare che ogni cosa e' un miracolo.

Albert Eisten

Informazioni personali

La mia foto
Nata il 13/o8/87 a Catania. Vivo con la mia famiglia a Riposto...dove ho sempre vissuto. Del mio paese cosa amo?Il mare e la voglia di sentirsi grande, anche nella sua piccolezza. Cosa non mi piace? La spazzatura e la mafia.E l'idea di rimanere attaccata ad un paesino di provincia che non presenta così tante opportunità.

mercoledì 8 aprile 2009

Città di speranza


Quando la città diventa amica dei bambini


La città? Luogo di riconoscimento, riconciliazione e mediazione.

Il progetto “Riposto città educativa” è partito sabato 4 aprile con l’insediamento del coordinamento per la Città Educativa.

Il percorso di democrazia, presentato dal sindaco Carmelo Spitaleri, è rivolto soprattutto ai minori. La finalità principale è l’ottenimento, dall’Unicef, della qualifica “Città amiche delle bambine e dei bambini”. Per questo saranno coinvolti i minori stessi, insieme alle istituzioni, scuole e associazioni sportive e culturali.

L’ambizioso progetto si pone davanti la diffusione della conoscenza della condizione di vita dei bambini, riconoscendo e realizzando i loro diritti: rendere, quindi, migliore la loro vita. Elemento fondamentale per far crescere una città e sviluppare il futuro della società.

A collaborare all’ambizioso progetto, oltre al sindaco, gli assessori Lea Messina e Vincenzo Caragliano; i dirigenti della quarta e quinta area, Rosario Leotta e Laura Vecchio; i quattro pedagogisti Salvatore Daidone, Ketty Sturiale, Graziapia Siliato ed Elena Cacciola; i dirigenti scolastici di tutte le scuola di Riposto.

L’Unicef patrocina l’evento. l’associazione dovrà essere chiamata a valutare le condizioni per attribuire la qualifica di "Citta amica delle bambine e dei bambini". Annualmente il sindaco convocherà un'assemblea pubblica per trattare il tema della Città Educativa. In questa occasione il coordinamento presenterà le relazioni prodotte dai gruppi di studio, le iniziative realizzate, quelle in corso e quelle programmate.

Per interi secoli il bambino è stato ignorato, maltrattato. Ferito e ucciso. Solo nel 1980 è stata approvata la “Convenzione sui Diritti dell’Infanzia”. Ma ancora oggi, in molti paesi e in molte famiglie, i bambini sono costretti a comportarsi da adulti. Mettere i giocattoli nel dimenticatoio e impugnare un fucile. Dimenticare di sorridere.

Ma un adulto, senza infanzia, può sentirsi tale?

Il progetto attuato dal comune di Riposto è un esempio da imitare e un gesto da apprezzare. I progressi, rispetto ai diritti dell’infanzia, sono stati tanti, ma c’è ancora tanto lavoro da fare. Quindi non ci limitiamo a guardare solo ciò che è stato migliorato. «Là c’è un altro bimbo uguale che ha bisogno di sognare … magari un altro padre che lo porti un’altra volta al mare».

Come ha detto il presidente provinciale dell’Unicef, Vincenzo Lorefice, «un diritto, quello dell'ascolto, che rappresenta un diritto fondamentale dei bambini. I bambini hanno il diritto di essere ascoltati, lo sancisce la Convenzione Internazionale ONU che il prossimo 20 novembre compie vent'anni ».


giovedì 2 aprile 2009

SOCIETA' SEMPRE PIU' MALATA

UNA TRAGEDIA AL GIORNO, TOGLIE...LA NORMALITA' DI TORNO.

Come dice il proverbio “la pazienza è la virtù dei forti, ma la rabbia … è la virtù dei folli”.

Un uomo uccide a coltellate la moglie. «Era sempre su Messenger, ero geloso.» la tragedia, avvenuta il 30 marzo a Catania, ha sconvolto la cittadinanza. La donna, trovata quasi decapitata, è stata uccisa davanti al figlio 15enne, che inizialmente si è addossato la responsabilità per non lasciare le sorelline – di 6 e 8 anni- senza papà.

La vittima era figlia di un noto costruttore edile, era benestante e indipendente, mentre il marito, Giuseppe Castro, sei anni più giovane, non aveva lavoro. Era così geloso che non la faceva uscire di casa , neanche per andare in Chiesa. Poi quelle e-mail e le ore a chattare. E la follia è esplosa.

La nostra società è malata e peggiora di anno in anno. Di mese in mese. Scene che anni fa avremmo visto solo in film polizieschi, adesso fanno parete della quotidianità.

Perché tutta questa violenza incontrollata? Perché persone apparentemente “normali”, improvvisamente, si trasformano in spietati mostri?

Le risposte richiederebbero le teorie di filosofi e psicologi, ma non servono esperti per capire che nel mondo qualcosa ha smesso di funzionare. Anzi, qualcuno: l’uomo. Che nasce buono e diventa cattivo. Che nasce sereno e diventa depresso. Che ha fretta di crescere, ma paura di invecchiare. Che si confessa con Dio, ma dopo va a uccidere.

Il mondo è ormai invaso da contraddizioni. E tutto è, ormai, diventato una corsa contro il tempo. Quel tempo a cui tutti noi rischiamo di giungere con le nostre follie. Per anni, prima dell’inizio del nuovo secolo, si è parlato della fine del mondo. Di un angelo che sarebbe arrivato sulla terra mandando piogge di fuoco; di un maremoto che avrebbe sommerso il pianeta; di un meteorite che lo avrebbe cancellato. Teorie che non si sono affatto avverate, ma per il semplice fatto che tutto è nelle nostre mani e nessuna teoria, o profezia,vale quanto la dignità che è stata dimenticata.

Non c’è niente di più triste di accorgersi di non avere più il piacere di leggere un quotidiano o di guardare un telegiornale. Ci sorprendiamo. Ma è tutta opera nostra.

Riusciremo a salvare in tempo quel pezzetto di mondo che ci è stato concesso? Riflettiamo su questo.

“Osservate con quanta previdenza la natura, madre del genere umano, ebbe cura di spargere ovunque un pizzico di follia. Infuse nell'uomo più passione che ragione perché fosse tutto meno triste. Se i mortali si guardassero da qualsiasi rapporto con la saggezza, la vecchiaia neppure ci sarebbe. Se solo fossero più fatui, allegri, dissennati, godrebbero felici di un'eterna giovinezza.” Le parole di questo grande umanista del ‘500, Erasmo da Rotterdam, rispecchia l’odierna società. Che fosse pure lui un profeta?

Poco importa quando la verità è stata trovata.

intanto i dubbi e le paure diventano i protagonisti di storie horror nelle serate di luna piena. E,incoscientemente, vengono sempre allontanati dalla nostra realtà.


Una delle pubblicità più belle.