My soul is painted like the wings of butterflies...

My soul is painted like the wings of butterflies...
‎"Il minimo battito d'ali di una farfalla è in grado di provocare un uragano dall'altra parte del mondo..."

Ci sono due modi di vivere la tua vita.

Una e' pensare che niente e' un miracolo.

L'altra e' pensare che ogni cosa e' un miracolo.

Albert Eisten

Informazioni personali

La mia foto
Nata il 13/o8/87 a Catania. Vivo con la mia famiglia a Riposto...dove ho sempre vissuto. Del mio paese cosa amo?Il mare e la voglia di sentirsi grande, anche nella sua piccolezza. Cosa non mi piace? La spazzatura e la mafia.E l'idea di rimanere attaccata ad un paesino di provincia che non presenta così tante opportunità.

domenica 22 marzo 2009

Il Bronx? È dietro l’angolo


“Sesso, droga and rock ‘n’ roll”…parole chiavi degli anni ’70. Ma ancora oggi rimangono a far parte della nostra realtà. Molti nostri paesani, infatti, si rivolgono a spacciatori, spesso di fiducia, per comprare la loro merce: dal semplice e tanto usato spinello alle droghe allucinogene, fino a quelle più pesanti; per finire poi le loro serate in quelle che loro chiamano “di assoluto divertimento”:tra donne “da farsi” e allucinazioni da cui sfuggire.

Lo chiamano il Bronx: Librino, uno dei quartieri più diffamati di Catania, è ormai diventato il luogo principale per delocalizzare lo spaccio. Erba, fumo e cocaina sono la roba più smerciata; molti minorenni sono gli spacciatori. “Si guadagna bene! […] un lavoro a 30 euro nette al giorno, e se sei bravo di più, un ragazzino come fa a resistere? E poi se ti succede qualcosa aiutano pure la tua famiglia… altro che Stato, sono molto più che organizzati. È un sistema!”

Secondo le ultime stime dell’ISTAT, la città di Catania è in cima alle statistiche di invivibilità ed emerge un alto tasso della delinquenza minorile: supera del 17% la media italiana di minorenni denunciati in età 14-17 anni; dei 1917 minori arrestati in Italia nel 2005, 257 sono stati arrestati nel distretto catanese, e di questi, 120 sono residenti della città.

Si tratta di ragazzi condannati ai margini della società, i cosiddetti “mammoriani”, nome che deriva loro dall’usanza gergale di giurare sulla vita delle proprie madri la verità di ciò che affermano: “m’a moriri me ma”. L’eco di questa espressione risuona nei vicoli di S. Cristoforo, nelle strade di Librino e S. Giovanni Galermo: quartieri in cui la città borghese ha esiliato la sua anima popolare, ma allo stesso tempo “pericolosa”.

In questi quartieri la mafia è rimasta l’unico vero referente culturale e “istituzionale” per le ultime generazioni.

Ci si meraviglia di ciò, o forse no… in fondo non è una realtà sconosciuta: i giornali e le tv ci informano spesso sui blitz che vengono effettuati e sulle condizioni di degrado sociale, e anche strutturale, di queste zone.

Ma è soprattutto perché questa realtà non è così tanto lontana da noi che non dobbiamo meravigliarci! Molti ragazzi del nostro paese, infatti, vanno a spendere i loro soldi in questi quartieri.

Si recano nelle stradine senza uscita di S. Giovanni Galero, dove le “mamme- commesse! Ti tirano la stecca dal balcone; o

nel famoso palazzo di cemento di Librino, dove dagli stretti cunicoli escono solo le mani per porgere la droga e ne entrano altre per pagarla (per questo chiamato anche il “palazzo delle mani”) e “loro” se ne stanno dietro le sbarre di quelle finestre ormai più senza vetro, in quei meandri senza luce, con il volto coperto da passamontagna o da maschere di carnevale.

Questa è la realtà: ragazzi e ragazzini raccontano la propria avventura a Librino, o a S. Giovanni Galero, o S. Cristoforo, con fierezza, come se fossero stati in uno di quei luoghi che non tutti si possono permettere di visitare. Parlano con aria saputa, come se avessero fatto un viaggio al centro del mondo. “Librino? Librino è bella, bella è!”

Ma c’è da dire che un po’ di Librino c’è dappertutto, anche qui, a pochi passi da noi. A Librino “lavorano” sotto gli occhi di tutti, mentre nel nostro paese sono più discreti e si spostano sempre: non si creano problemi a darsi appuntamenti, sono disposti a portarti la “robba” pure a casa. Così ragazzi, come gli stessi adulti, preferiscono rischiare pur di provare quell’eccitazione e quello sciocco divertimento di cui hanno bisogno, se pur con un semplice- se così si può definire- spinello…

Nessun commento:

Posta un commento